Maurito Icardi in versione Casanova se lo aspettavano in pochi, eppure in questi giorni non si parla d’altro: del flirt ormai divenuto sentimento con Wanda Nara (per i due o tre che ancora non lo sapessero, è l’ex di Maxi Lopez da cui ha avuto tre figli), delle storie con la sorella di lei (Zaira, ex di Forlan), di altri incontri galanti con questa o quella soubrette. Un ragazzo che a venti anni dimostra di saperci fare con le donne, sempre più grandi di lei, un ragazzo che come tanti della sua età perde la testa e vede rosso. Così basta sbirciare gli account twitter dei due nuovi fidanzatini per scoprire un’attività febbrile di messaggi alla mercé del pubblico, parole affettuose, cinguettii dolci, come quello di Wanda che poche ore fa ha scritto:
@MauroIcardi que mi corazón esta colgando en tus manos ..Cuidado
— wanda nara (@wanditanara) 20 Novembre 2013
“Il mio cuore è nelle tue mani, attento” traducendo dallo spagnolo. I piedi e i muscoli di Icardi sono invece nelle mani dell’Inter, o forse è meglio dire che l’Inter è nelle sue mani: 13 milioni di euro spesi la scorsa estate per assicurarsi le sue prestazioni non sono bruscolini, quest’anno ha collezionato fin qui 195 minuti spalmati in sei presenze (nessuna da titolare) con due gol all’attivo, contro Juve e Cagliari. Poi il problema all’inguine, l’ernia operata a inizio mese, il rientro previsto fra una decina di giorni; insomma, l’investimento è stato importante, la sua giovane età suggeriva la scommessa, di fatto Icardi deve ancora dimostrare di poter indossare la maglia numero 9 del sodalizio nerazzurro. E quando ad allenarti c’è un certo Walter Mazzarri, uno che da 13 anni gira l’Italia senza moglie e figlio al seguito per restare concentrato sul suo lavoro 24 ore al giorno, allora è difficile che tanto clamore gossipparo passi inosservato:
“Icardi deve stare con Milito, Samuel e Zanetti e farsi spiegare da loro come si diventa campioni e come nel calcio si può durare nel tempo. Per riuscirci, servono sacrificio, privazioni e la voglia di lavorare tanto, non basta soltanto il talento…”.
Da San Vincenzo, Livorno, a Jakarta, Indonesia, il concetto deve essere facilmente riproducibile se anche il neo-presidente nerazzurro Erick Thohir sottolinea:
“Icardi? Io non posso giudicare, ma in assoluto dico che i giocatori devono crescere, capire che se fanno cose sbagliate danneggiano se stessi ma anche il club. Per arrivare al top, devono lavorare anche sull’etica e sulla personalità, dunque serve educarli negli allenamenti, ma anche nei comportamenti. E’ una delle cose di cui abbiamo discusso in questi giorni, anche con Mazzarri e Moratti: erano d’accordo con me, anche se è chiaro che è difficile controllare un giocatore al cento per cento. Possiamo anche prendere un giovane di talento, ma se ha un carattere difficile non ci serve”.
Intanto però la società meneghina gli ha dato il permesso di rientrare in Argentina per una toccata e fuga, una concessione per dargli un altro po’ di corda prima di serrare in maniera netta i ranghi; sempre Thohir, come si legge sulla Gazzetta dello Sport, aggiunge:
“Cosa esigo dai miei giocatori? Se arrivi all’Inter, devi essere professionale al 100 per 100. Guardate Zanetti: non beve alcool, è rientrato dall’infortunio con tre mesi di anticipo, in 10′ col Livorno ha dato un segnale a tutti, partecipando all’azione del 2-0. I più anziani devono trasmettere la giusta disciplina ai giovani, che si sentono superstar visti i tanti soldi che girano, ma non si rendono conto che la carriera così dura appena tre anni. Basta pensare a Steve Francis: grandissimo talento nella Nba, ma finito in fretta. Ma so bene che una cosa sono le parole, un’altra i fatti…”.
In Argentina la love-story ha fatto impazzire i rotocalchi rosa – c’è chi scrive che anche i suoi parenti sono arrabbiati e delusi per la deriva da latin-lover – un atteggiamento che potrebbe far naufragare la sua carriera che pareva in grande ascesa dopo il passaggio all’Inter e la convocazione con la Seleccion: si rinsavirà il giovane Mauro?
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